Ci sono legami che ci sembrano indistruttibili. Persone che abbiamo amato profondamente, che magari fanno parte della nostra famiglia, della nostra storia, o del nostro passato più dolce. Ma a volte, purtroppo, quelle stesse persone finiscono per ferirci, intrappolarci in dinamiche tossiche, farci sentire sbagliati. E allora nasce una domanda difficile, scomoda, che molti evitano di farsi: è giusto allontanarsi anche da chi si ama, per proteggere se stessi?
La risposta, per quanto dolorosa, è sì.
È giusto. Ed è anche necessario.
Troppe volte restiamo aggrappati a relazioni che ci logorano, convinti che l’amore basti a guarire tutto. Ma l’amore, da solo, non è sempre sano. Non è sempre reciproco. E soprattutto: non giustifica il dolore costante, il disprezzo sottile, le manipolazioni mascherate da affetto. Allontanarsi non significa odiare. Non significa dimenticare.
Significa scegliere di non lasciarsi affondare.
Significa dire: “Ti ho amato, ma ora scelgo me.”
Perché non possiamo salvare nessuno che non voglia salvarsi. E non possiamo distruggerci nel tentativo di tenere insieme ciò che è rotto da tempo.
Ci vuole coraggio per restare, ma ci vuole ancora più coraggio per andarsene.
Per ammettere che quel legame, per quanto pieno di storia, non è più un rifugio ma una prigione.
Che la tua pace vale più della nostalgia.
Che la tua serenità vale più della colpa. Ti meriti relazioni che ti fanno respirare. Persone che ti vedono, ti ascoltano, ti rispettano.
E se per arrivarci devi allontanarti da chi ami…
Allora fallo.
Con dolore, sì. Ma anche con libertà.
Perché amare te stessa non è egoismo.
È guarigione.
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