Tra un reel di viaggi e un post di ricette, ci siamo imbattuti nella storia di Candice Webster — e ci ha fermati. Non per un filtro, ma per la verità che trasmetteva: una donna che stava guarendo… grazie ai cavalli. Candice ha attraversato momenti bui, quelli in cui il mondo sembra troppo rumoroso. Poi è arrivato l’incontro con un cavallo: nessuna parola, solo due respiri che si sono accordati. Da lì, tutto è cambiato. Questa è l’equine therapy: un contatto profondo con gli animali che ti insegna a rallentare, a fidarti, a essere presente. Candice dice che “i cavalli ti vedono per chi sei davvero” — e forse è proprio per questo che riescono a toccare l’anima.
Candice racconta che il primo istante vicino a un cavallo non è stato fatto di parole, ma di respiro. Lento, calmo, condiviso. “In quel momento ho sentito che non ero sola,” dice. È stato come se l’animale avesse percepito il suo dolore, senza giudicarlo, semplicemente standole accanto. I cavalli vivono nel qui e ora. Non si preoccupano di ciò che è stato, non temono ciò che sarà. Accanto a loro, Candice ha imparato a fare lo stesso: respirare, sentire, lasciar andare. Ogni carezza sul manto caldo, ogni passo sincronizzato, era un piccolo pezzo di sé che tornava al suo posto.

Fidarsi di un animale così potente richiede coraggio. Ma è proprio in quel salto di fiducia che Candice ha ritrovato se stessa. “I cavalli ti rispondono solo se sei autentico,” spiega. “Ti chiedono di essere vero, anche quando fa paura.” Oggi, Candice condivide momenti di cura, silenzi e passi al fianco dei suoi compagni a quattro zampe, ispirando migliaia di persone a scoprire il potere di una connessione pura. I cavalli non sono solo compagni: sono specchi dell’anima. E nel loro passo calmo, lei ha imparato che anche le ferite più profonde possono diventare sentieri verso la luce.
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